In: Ugo Foscolo tra Italia e Grecia: esperienza e fortuna di un intellettuale europeo, 2020, p. 249-277
The contribution is a preliminary study for the edition of the last volume of Foscolo’s Epistolary, 1825-1827. It explores one of the most problematic groups of letters of that period, namely that of the letters exchanged with Greek correspondents, or relating to ‘Greek’ issues. Edition and comment of four documents are provided: 1) the ‘memoriale’ known as “Progetto per...
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In: Scritti in onore di Libero Gerosa in occasione del suo 70° compleanno, 2019, p. 393 - 399
In che modo lo Stato regola le comunità religiose e la pratica delle religioni? Quali sono le condizioni contestuali che lo Stato pone per l’attività delle comunità religiose e per l’esercizio delle pratiche religiose? In un Paese, che cosa vale per le comunità religiose storicamente stabilite e per quelle più recenti? È evidente che la questione non riguarda solo la libertà di...
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In: Per Enrico Fenzi : Saggi di allievi e amici per i suoi ottant'anni, 2020, p. 537-541
After framing the philological problem of the series of articles known as "Epochs of the Italian Language" or "Epochs of the Italian Literature", written by Ugo Foscolo in England between 1824 and 1825 and published only in part in Alexander Walker's "European Review", the article offers the transcription of the writing entitled "Origini, Epoche e Caratteri della Lingua Italiana" ("Origins,...
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In: Esercizi di fantalinguistica, 2019, p. 113-118
Nel dialogo tra due grigionesi, un romanciofono e una grigionitaliana, viene sollevato l'argomento di una possibile promozione della comunicazione orale in romancio supportata da mezzi tecnologici. L'applicazione in questione saprà riconoscere tutte le varietà di romancio parlato. Per il suo funzionamento sarà indispensabile una standardizzazione della pronuncia degli idiomi regionali.
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In: Die Kirchen der Stadt Rom im Mittelalter 1050-1300. Band 4: M-O, SS. Marcellino e Pietro bis S. Omobono, 2020, p. 365-369
L’attuale chiesa di S. Maria del Pianto occupa il sito della demolita S. Salvatore de Cacabari, anticamente insediatasi all’interno di una porticus di epoca classica. Conserva all’interno una lastra rivestita di mosaici di provenienza e funzioni incerte, il cui manifesto lusso testimonia grandi ambizioni.
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In: Die Kirchen der Stadt Rom im Mittelalter 1050-1300. Band 4: M-O, SS. Marcellino e Pietro bis S. Omobono, 2020, p. 401-420
La chiesa aventinese di S. Maria del Priorato, celebre specialmente per l’intervento di Piranesi che le ha conferito l’attuale aspetto, è in origine un caposaldo romano della riforma cluniacense. Conserva un altare reliquiario che per il suo insolito programma iconografico ha sollecitato numerosi quesiti e altrettanto numerose proposte di datazione. Le fonti seicentesche e qualche esigua...
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In: Die Kirchen der Stadt Rom im Mittelalter 1050-1300. Band 4: M-O, SS. Marcellino e Pietro bis S. Omobono, 2020, p. 451-460
L’antico complesso, noto per l’icona della Madonna Avvocata un tempo lì venerata, apparteneva ad una comunità monastica femminile, costretta ad abbandonarlo già agli inizi del XIII secolo. Il suo aspetto originale è stato radicalmente alterato dalle diverse destinazioni d’uso succedutesi nel corso dei secoli. A testimonianza della sua funzione originale rimangono solo i resti di un...
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In: Die Kirchen der Stadt Rom im Mittelalter 1050-1300. Band 4: M-O, SS. Marcellino e Pietro bis S. Omobono, 2020, p. 469-474
La piccola chiesa di S. Maria in Trivio, a dispetto dell’antica fondazione, conserva della sua fase medievale solo un architrave iscritto, ormai fuori contesto. L’altisonante testo epigrafico si direbbe però un interessante “manifesto” della fazione filopapale nel periodo di massima contesa con le autorità imperiali.
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In: Die Kirchen der Stadt Rom im Mittelalter 1050-1300. Band 4: M-O, SS. Marcellino e Pietro bis S. Omobono, 2020, p. 475-494
Il complesso di S. Maria in Via Lata si insedia in una preesistente porticus di epoca imperiale articolata su più piani che ne condizionò gli sviluppi edilizi nel corso del tempo. Inizialmente, il pianterreno della porticus è occupato da una diaconia, provvista di una propria cappella, ancora parzialmente preservata come oratorio ipogeo. Ad essa si va a sovrapporre l’attuale basilica,...
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In: Annali di architettura : rivista del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, 2017, no. 29, p. 67-78
“Come sarebbe bello”, scrive Pavel Muratov negli anni Dieci del Novecento, “se potessimo ripetere quanto ha fatto [Piranesi] e in luogo dell’attuale Roma immersa nel letargo, creare una Roma più maestosa di quella romana”. Nella dialettica fra passato e futuro architetti, registi e critici russi vedevano in Giovanni Battista Piranesi un modello importante. Questo accadde a partire...
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