Doctoral thesis

Dalle apparenze alle inferenze: i predicati sembrare e apparire come indicatori argomentativi

    12.01.2016

488 p.

Thèse de doctorat: Università della Svizzera italiana, 2016 (jury note: Summa cum laude)

English Italian This dissertation focuses on the role played by evidential strategies in argumentative discourse, taking as a case the Italian verbs of appearance sembrare and apparire. It contributes to the stream of research on argumentative indicators, i.e. those linguistic clues which can be exploited by an analyst to reconstruct the unfolding of arguments in a text. Evidential strategies are linguistic constructions that specify the speaker’s sources of information when making a statement. It is plausible to assume that in argumentative discourse they play a role in, expressing the argumentative move of advancing and defending a standpoint. In order to better understand the link between evidentiality and argumentation, a semasiological analysis is proposed that encompasses syntactic, semantic and discourse aspects. It is guided by the following research questions: i) Which syntactic, semantic and textual aspects make sembrare and apparire good lexical candidates for the expression of evidentiality? ii) How do their meaning and their evidential functions affect argumentative discourse? As a premise, a definition of appearance verbs is provided, based on a comparison with other experiential predicates, especially perception verbs. Sembrare and apparire share important features with percept-oriented verbs of perception, but are unspecific as to sense modality and can express, in the constructions in which they have a propositional scope, epistemic doubt as well as counterfactuality. The latter features increase their relevance for argumentation, where the presence and management of doubt plays a central role. The empirical analysis has been conducted on 300 tokens of each verb randomly selected from a mixed corpus of reviews, opinion articles and comment posts (ca. (2.282.968 tokens). The tokens have been annotated manually as to i) syntax (constituents and functional relation), ii) semantics (thematic roles and, for copulative constructions, semantic classes of adjectives), iii) m-performative features, iv) types of information sources, v) argument schemes. In order to verify the significance of some trends observed, ItWac has been used as a control corpus. The results of the study shed light on the connections between the way we speak and reason about appearances. The linguistic analysis of the two verbs shows that sembrare and apparire prefer different syntactic constructions and are characterized by different semantic features: sembrare lexically signals uncertainty and presupposes a comparative procedure that leads to a categorization meaning in propositional constructions; apparire indicates the presence of a qualification or an evaluation which arises as the effect of the experiencer’s elaboration of a perceptual event The meanings of the two verbs imply their incompatibility with direct evidentiality and, at the same time, help explaining why sembrare is attested with both inference and hearsay as sources of information, while apparire is specialized in the expression of inferential evidence, especially of the experiential type. The two verbs also differ as to epistemic modality, which is part of the meaning codified by sembrare, while it arises as a pragmatic inference in specific contexts with apparire. When sembrare and apparire are used as inferential strategies, they mark the presence of premise-conclusion relations. These allow them to assume additional functions as connective phoric predicates linking discourse units. At a structural level, the two verbs introduce a standpoint or a non basic premise. Their major contribution to argumentative discourse is, however, their role as indicators of argumentative schemes of the syntagmatic type: categorizations and indirect perceptions place premises and conclusions in the same frame (e.g. by inferring causes from effects or category membership from the presence of typical features) and appear to be incompatible with paradigmatic ontological relations (such as e.g. analogy) in which the events denoted by the premises and by the standpoint belong to tow different frames.. Furthermore, the semantics of the two verbs constrains the direction of inferential rules and makes sembrare, differently form apparire, an indicator of defeasible reasoning. The findings concerning the role of the two verbs as argumentative indicators as well as the elaborated annotation procedure promise to be relevant for future computational applications. Questa ricerca indaga il ruolo svolto dalle strategie evidenziali nel discorso argomentativo, adottando come caso di studio i verbi d’apparenza sembrare e apparire. L’ambito di ricerca in cui s’inserisce è lo studio degli indicatori argomentativi, vale a dire di quegli indizi linguistici che possono essere sfruttati da un analista per ricostruire l’intreccio degli argomenti in un testo. Le strategie evidenziali sono costruzioni linguistiche che specificano le fonti d’informazione a disposizione del parlante nel compiere un atto assertivo. Per questa loro funzione è plausibile assumere che esse contribuiscano all’espressione della mossa argomentativa di avanzare e difendere una tesi. Al fine di meglio comprendere le connessioni tra evidenzialità e argomentazione, in questo lavoro è proposto uno studio semasiologico che include aspetti sintattici, semantici e discorsivi. Le principali domande di ricerca che hanno guidato l’analisi sono: i) quali proprietà sintattiche, semantiche e testuali fanno di sembrare e apparire dei buoni candidati all’espressione dell’evidenzialità indiretta? ii) come i loro valori evidenziali e, più in generale, semantici incidono sul discorso argomentativo? Come premessa, è fornita una definizione dei verbi di apparenza, basata su un confronto dei verbi sembrare e apparire con gli altri predicati esperienziali e, in particolare, con i verbi di percezione: sembrare e apparire condividono diversi tratti semantici con la classe dei verbi di percezione orientati al percetto, ma non sono specifici per modalità sensoriale e possono esprimere, nelle costruzioni a portata proposizionale, dubbio epistemico così come controfattualità. Queste ultime proprietà ne aumentano la rilevanza per l’argomentazione, in cui presenza e gestione del dubbio giocano un ruolo centrale. L’analisi empirica è stata condotta attraverso un’annotazione multivello su un campione di 300 occorrenze per ogni verbo, randomicamente selezionate da un corpus misto di recensioni, articoli d’opinione e commenti a recensioni e ad articoli di opinione (2.282.968 parole). Le occorrenze sono state manualmente annotate per quanto concerne sintassi i) (costituenti e relazioni funzionali), ii) semantica (ruoli tematici e, per le costruzioni copulative, classi semantiche di aggettivi), ii) tratti m-performativi, iv) tipi di fonti d’informazione, v) schemi argomentativi. Per verificare la significatività di alcune tendenze riscontrate nei due verbi, è stato utilizzato il corpus di controllo itWac. I risultati della ricerca gettano luce sulle connessioni tra i modi in cui parliamo e ragioniamo delle e sulle apparenze. L’analisi linguistica dei due verbi mostra che sembrare e apparire sono preferibilmente associati a diverse costruzioni sintattiche e sono caratterizzati da diversi tratti semantici: sembrare segnala lessicalmente incertezza e presuppone una procedura comparativa che dà adito, nelle costruzioni con portata proposizionale, a processi di categorizzazione; apparire indica la presenza di una valutazione o di una qualificazione sorte come effetto dell’elaborazione dell’esperiente di un evento percettivo. I valori semantici dei due verbi implicano la loro incompatibilità con l’evidenzialità diretta e giustificano, allo stesso tempo, perché sembrare è attestato sia con l’inferenza sia con il sentito dire come fonti d’informazioni, mentre apparire è specializzato nell’espressione dell’evidenzialità inferenziale, soprattutto di tipo esperienziale. I due verbi sono differentemente associati alla modalità epistemica che è parte del significato codificato da sembrare, mentre è disponibile con apparire come inferenza pragmatica in specifici contesti. Quando usati come strategie evidenziali inferenziali sembrare e apparire segnalano la presenza di un nesso premesse-conclusione. Per questa proprietà essi si comportano come connettivi forici che collegano unità di discorsive. A livello strutturale, i due verbi introducono una tesi o una premessa non primaria. Il loro maggiore contributo alla ricostruzione dell’argomentazione è risultato consistere nel loro ruolo di indicatori di schemi inferenziali sintagmatici: categorizzazioni e percezioni indirette situano premesse e conclusioni nello stesso frame (ad es. inferendo cause da effetti o appartenenza ad una categoria dalla presenza di proprietà tipiche) e risultano essere incompatibili con relazioni ontologiche paradigmatiche (ad es. l’analogia) nelle quali gli eventi denotati dalle premesse e dalla conclusione appartengono a due frames diversi. Inoltre, i tratti semantici dei due verbi impongono ulteriori restrizioni sulla direzione delle regole inferenziali e rendono sembrare, diversamente da apparire, un indicatore di ragionamento defettibile. I risultati dell’analisi sul ruolo di indicatori argomentativi dei due verbi, così come i processi di annotazione multilvello elaborati, promettono di essere rilevanti per future applicazioni computazionali.
Language
  • Italian
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Language, linguistics
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